susanna marcellini

18.4.07

Prima ti sposo, poi ti spenno


Matrimoni e divorzi da nababbi

Regola numero uno: pianificare la vita dopo il divorzio fin dal giorno delle nozze. Regola numero due scordatevi il sentimento. Se avete intenzione di accalappiare un miliardario da sposare, sappiate che prendere al laccio un super-ricco, ovunque egli sia, è come andare a caccia e ogni fanciulla di bella presenza che si prefigga questo obiettivo deve avere chiare in mente alcune regole chiave. A dispensarle, in un libro appena uscito, 'Sposare un milionario', destinato a diventare la Bibbia delle social climber moscovite e non, sono due donne dell'alta società russa: Ksenia Sobchak, 23 anni, definita la Paris Hilton del Baltico, figlia dell'ex sindaco di San Pietroburgo e ottimo amico di Putin, e Ksana Robski, che si è fatta un nome con una precedente autobiografia sulle sue amicizie milionarie ed ex mariti facoltosi.

Un volumetto in cui le due avvenenti signore dell'est avvertono: se si desidera il grande amore, un oligarca è l'ultima persona da prendere in considerazione. "Hai bisogno di lui", scrivono le autrici, "se sogni denaro, tanto denaro". E poichè le ricchezze nette dei 36 russi più ricchi ammontano ad oltre 110 miliardi di dollari, cioè al 24% del prodotto interno lordo del paese, i consigli del libro si rivelano preziosi.

Un volumetto in cui le due avvenenti signore dell'est avvertono: se si desidera il grande amore, un oligarca è l'ultima persona da prendere in considerazione. "Hai bisogno di lui", scrivono le autrici, "se sogni denaro, tanto denaro". E poichè le ricchezze nette dei 36 russi più ricchi ammontano ad oltre 110 miliardi di dollari, cioè al 24% del prodotto interno lordo del paese, i consigli del libro si rivelano preziosi. Premettendo inoltre che i matrimoni con i super paperoni nove volte su dieci finiscono con un divorzio, Ksenia Sobchak e Oksana Robsky, consigliano le aspiranti consorti di accumulare il massimo della fortuna possibile, magari in gioielli, naturalmente acquistati con le finanze dei mariti, e di pianificare la vita dopo il divorzio fin dal giorno delle nozze. Le signore, che appaiono sulla copertina del libro in abito da sera, rivelano anche i trucchi da adottare per costringere i mariti ad acquistare per loro costosissimi doni. Come far finta di aver perso i bagagli per il week-end, che non sono mai meno di sei valige. Un oligarca che si rispetti si offrirà immediatamente di acquistare per la sua compagna un nuovo guardaroba.

Ma il business del matrimonio e del conseguente divorzio è cosa tanto vecchia quanto le due istituzino stesse di matrimonio e divorzio appunto. La cinematografia insegna. Chi non ricorda le tre avvenenti e ambiziose indossatrici, interpretate dalle indimenticabili Marilyn Monroe, Lauren Bacall e Betty Grable, far combutta, in "Come sposare un milionario" per realizzare il grande sogno della loro vita: sposare altrettanti ricconi e assicurarsi così un futuro da favola? Era il 1953. Da allora, ma anche prima di allora, di matrimoni e divorzi da nababbi la storia è piena.

Perchè, lo spiega bene Forbes, la più famoso rivista economica del mondo: sposare un milionario assicura una vita serena e piena di opportunità. Ma divorziare da una persona ricca spesso si rivela un vero affare. E così ecco che sulle pagine del celebre magazine americano arriva la classifica dei divorzi più costosi della storia, relativi al mondo delle celebrità, che prende in esame tutti i divorzi di personaggi famosi dello show business (dallo sport al cinema, passando per la musica, escludendo ovviamente il mondo dell'imprenditoria) avvenuti negli ultimi 25 anni.

In America del resto, dove esistono più di mezzo milione di miliardari, c'è addirittura chi si è inventato corsi ad hoc per insegnare a puntare diritto ai soldi del proprio consorte, senza pietà. Tra questi Susan Wright e Ginie Sayles artefici e maestre di due corsi, "Come sposare un miliardario" e "Come sposare i soldi". A partecipare sono in moltissimi, donne e uomini (soprattutto donne) tra i 30 e i 40 anni, con un solo obiettivo: trovare l'anima gemella, ricca e facoltosa, dalla quale divorziare al più presto.

"L'importante è partire con l'atteggiamento giusto", dice Susan Wright. "Anzitutto, bisogna essere convinti di avere le potenzialità da miliardario. Imparare a pensare alle relazioni in modo pratico, smettere di cercare segni intangibili d'amore e desiderio, scegliere basandosi su elementi concreti che il partner può offrire". Scordatevi l'amore, insomma: la caccia a un magnate è un vero e proprio lavoro, che richiede energia e soldi. Una delle prime regole da imparare è che per "cuccare" il pollo più ricco bisogna andare dove va lui, vivere dove vive lui, frequentare i suoi locali, negozi...Altro imperativo è quello che riguarda l'attitudine mentale. Insomma bisogna essere convinti di poter essere ricchi, altrimenti non si riuscirà mai a incontrare un miliardario, aggiunge Ginie Sayles. "Prima di convincere un potenziale partner bisogna convincere se stessi, fare le prove. Imparare a maneggiare oggetti lussuosi, entrare in un negozio superchic e provare abiti carissimi, gioielli da regina". Per abituarsi.

Senza limiti, senza scrupoli, in Usa la caccia ai miliardari è così diventata uan sorta di sport nazionale. O un fenomeno da baraccone. Un gioco, che può essere trasformato in un programma televisivo. In "Come sposare un miliardario", andato in onda sul canale Fox, le prede venivano nascoste nell'ombra ad ascoltare pregi e desideri delle aspiranti. Il programma prevedeva una versione univoca: la donna a caccia dell'uomo. Le concorrenti, tutte giovani, belle e povere, arrivavano sfilando prima in costume da bagno e poi in abito da sera, affrontavano test di buone maniere e d'intelligenza. Da dieci diventavano tre. Il miliardario, sempre nell'ombra, le ascoltava in silenzio e poi sceglieva la prediletta. Uno stacco pubblicitario, ed ecco in scena un giudice di pace pronto a unire la coppia in matrimonio.

Oggi poi i buoni partiti si trovano anche online. I neo-ricchi di Silicon Valley sono disponibili su un sito con tanto di foto e pedigree. Una vetrina cui tutti hanno accesso. Senza faticare. Perchè sposarsi un magnate è un diritto di tutte.

1 Commenti:

At 10:33 AM, Anonymous Anonimo ha scritto...

QUESTE HANNO CAPITO TUTTO...

 

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