susanna marcellini

23.5.07

ABBIAMO VOLUTO IL PROGRESSO…..

I contratti per l'amore in ufficio
Il «Financial Times»: effetto Wolfowitz, patti tra le coppie, ufficiali e no

ROMA — Lei ama lui, lui ama lei. Le loro stanze sono pure vicine ma i colleghi non sospettano niente (anche se la segretaria è da un pezzo che ha capito). Lui è il boss, lei fa carriera. Fin qui solo mugugni nei corridoi e sguardi obliqui davanti alla macchina del caffè. Poi l'amore finisce, il lavoro continua. E non è sempre facile aspettare che il piatto della vendetta si raffreddi per bene: adesso il boss non distribuisce più promozioni ma incarichi rognosi, umiliazioni davanti ai colleghi, mobbing a pieni mani. Se la coppia raddoppia (vita + lavoro) quando l'amore finisce si può spezzare non solo un cuore ma anche una carriera.
Che fare? Noi ci accontentiamo di patti chiari ed amicizia lunga. Gli americani, come sempre, vanno dall'avvocato e sono pronti a passare alla cassa. Il Financial Times lo ha chiamato effetto Wolfowitz, da Paul Wol- fowitz, il presidente della Banca mondiale, già falco dell'amministrazione Bush e quindi conosciuto dalla politica di tutto il mondo. Ma che è ormai noto al grande pubblico per la sua foto con i calzini bucati e per essersi dimesso dopo aver promosso e aumentato lo stipendio della sua fidanzata, Shaha Riza. Racconta il giornale economico più letto al mondo che negli Stati Uniti sono sempre più diffusi i love contract, accordi privati tra chi ha una storia d'amore sul lavoro. Cosa dicono? Dipende dai casi, ma in genere impegnano le parti a non nascondere la relazione (come invece hanno fatto Wolfowitz e signora), in modo che non ci siano mugugni. La «scuola americana» vuole soprattutto evitare vendette se l'amore finisce (e non è il caso di Wolfowitz e signora).Le aziende sono d'accordo: li considerano un rimedio contro i possibili cali di produttività legati non tanto ai cuori infranti (lì non ci sono contratti che tengono) ma a quelle ripicche tra colleghi capaci di mandare per aria il miglior ufficio del mondo. In Italia non si può. I love contract, come i contratti prematrimoniali, sono carta straccia davanti alla legge. Ma anche se si potesse l'idea non sembra piacere. Il telefono squilla a casa Vianello e a prendere la cornetta è Sandra Mondaini: «È solo un trucco per far guadagnare di più avvocati e notai» riflette, per una volta amara, mentre il suo Raimondo sul divano sfoglia la Gazzetta.
«Mi sembra un triste segno dei tempi perché — spiega la Mondaini — se c'è l'amore non si pensa a preparare il dopo. Io e Raimondo un'idea del genere non l'abbiamo mai avuta». Sposati da 33 anni, Antonio e Nadia Santini sono i proprietari del Pescatore di Canneto sull'Oglio. Lui in sala, lei in cucina, da sempre ai primi posti nelle guide di mezzo mondo. E se divorziano, che succede? «Il nostro ristorante — racconta orgoglioso lui — è stato fondato negli anni '30, ha una storia che viene da lontano e che supera le contingenze amorose». Va bene, tocchi pure ferro, ma se l'amore dovesse finire non è meglio preparare il terreno? «Ma io non ci voglio proprio pensare, chi pianifica queste cose è già a metà dell'opera».Non c'è solo l'isola dei famosi, dove la coppia è una marchio da difendere per tutte e due le parti in (eventuale) causa. Elena David è l'amministratore delegato di Una Hotels. Nella stessa catena alberghiera il posto di direttore tecnico è occupato da Maurizio Ucchino, suo marito da 16 anni. Questa volta il boss è la moglie, e a rischiare il posto potrebbe essere lui: «Ma noi siamo all'antica — spiega la signora Elena — abbiamo addirittura scelto la comunione dei beni. Figuriamoci se metteremmo nero su bianco le conseguenze della fine del nostro amore». Perché mai tanta resistenza? L'avvocato torinese Guido Jorio una risposta ce l'ha: «Noi italiani siamo scaramantici, preferiamo affidarci allo stellone piuttosto che prendere in considerazione ipotesi certo non gradevoli ma tutto sommato realistiche. E invece è un peccato perché mettere le cose in chiaro fin da subito eviterebbe tanti guai». Dettaglio: nello studio Jorio lavora anche la moglie, l'avvocato Franca Dutto. Nemmeno loro, che pure sono del mestiere, hanno mai pensato a regolare in qualche modo la faccenda: «Pure da separati — spiega Jorio — potremmo continuare a lavorare senza problemi, anche perché ci siamo conosciuti come avvocati, l'amore è arrivato dopo. Ma siamo un'eccezione». O la regola?

18.4.07

Prima ti sposo, poi ti spenno


Matrimoni e divorzi da nababbi

Regola numero uno: pianificare la vita dopo il divorzio fin dal giorno delle nozze. Regola numero due scordatevi il sentimento. Se avete intenzione di accalappiare un miliardario da sposare, sappiate che prendere al laccio un super-ricco, ovunque egli sia, è come andare a caccia e ogni fanciulla di bella presenza che si prefigga questo obiettivo deve avere chiare in mente alcune regole chiave. A dispensarle, in un libro appena uscito, 'Sposare un milionario', destinato a diventare la Bibbia delle social climber moscovite e non, sono due donne dell'alta società russa: Ksenia Sobchak, 23 anni, definita la Paris Hilton del Baltico, figlia dell'ex sindaco di San Pietroburgo e ottimo amico di Putin, e Ksana Robski, che si è fatta un nome con una precedente autobiografia sulle sue amicizie milionarie ed ex mariti facoltosi.

Un volumetto in cui le due avvenenti signore dell'est avvertono: se si desidera il grande amore, un oligarca è l'ultima persona da prendere in considerazione. "Hai bisogno di lui", scrivono le autrici, "se sogni denaro, tanto denaro". E poichè le ricchezze nette dei 36 russi più ricchi ammontano ad oltre 110 miliardi di dollari, cioè al 24% del prodotto interno lordo del paese, i consigli del libro si rivelano preziosi.

Un volumetto in cui le due avvenenti signore dell'est avvertono: se si desidera il grande amore, un oligarca è l'ultima persona da prendere in considerazione. "Hai bisogno di lui", scrivono le autrici, "se sogni denaro, tanto denaro". E poichè le ricchezze nette dei 36 russi più ricchi ammontano ad oltre 110 miliardi di dollari, cioè al 24% del prodotto interno lordo del paese, i consigli del libro si rivelano preziosi. Premettendo inoltre che i matrimoni con i super paperoni nove volte su dieci finiscono con un divorzio, Ksenia Sobchak e Oksana Robsky, consigliano le aspiranti consorti di accumulare il massimo della fortuna possibile, magari in gioielli, naturalmente acquistati con le finanze dei mariti, e di pianificare la vita dopo il divorzio fin dal giorno delle nozze. Le signore, che appaiono sulla copertina del libro in abito da sera, rivelano anche i trucchi da adottare per costringere i mariti ad acquistare per loro costosissimi doni. Come far finta di aver perso i bagagli per il week-end, che non sono mai meno di sei valige. Un oligarca che si rispetti si offrirà immediatamente di acquistare per la sua compagna un nuovo guardaroba.

Ma il business del matrimonio e del conseguente divorzio è cosa tanto vecchia quanto le due istituzino stesse di matrimonio e divorzio appunto. La cinematografia insegna. Chi non ricorda le tre avvenenti e ambiziose indossatrici, interpretate dalle indimenticabili Marilyn Monroe, Lauren Bacall e Betty Grable, far combutta, in "Come sposare un milionario" per realizzare il grande sogno della loro vita: sposare altrettanti ricconi e assicurarsi così un futuro da favola? Era il 1953. Da allora, ma anche prima di allora, di matrimoni e divorzi da nababbi la storia è piena.

Perchè, lo spiega bene Forbes, la più famoso rivista economica del mondo: sposare un milionario assicura una vita serena e piena di opportunità. Ma divorziare da una persona ricca spesso si rivela un vero affare. E così ecco che sulle pagine del celebre magazine americano arriva la classifica dei divorzi più costosi della storia, relativi al mondo delle celebrità, che prende in esame tutti i divorzi di personaggi famosi dello show business (dallo sport al cinema, passando per la musica, escludendo ovviamente il mondo dell'imprenditoria) avvenuti negli ultimi 25 anni.

In America del resto, dove esistono più di mezzo milione di miliardari, c'è addirittura chi si è inventato corsi ad hoc per insegnare a puntare diritto ai soldi del proprio consorte, senza pietà. Tra questi Susan Wright e Ginie Sayles artefici e maestre di due corsi, "Come sposare un miliardario" e "Come sposare i soldi". A partecipare sono in moltissimi, donne e uomini (soprattutto donne) tra i 30 e i 40 anni, con un solo obiettivo: trovare l'anima gemella, ricca e facoltosa, dalla quale divorziare al più presto.

"L'importante è partire con l'atteggiamento giusto", dice Susan Wright. "Anzitutto, bisogna essere convinti di avere le potenzialità da miliardario. Imparare a pensare alle relazioni in modo pratico, smettere di cercare segni intangibili d'amore e desiderio, scegliere basandosi su elementi concreti che il partner può offrire". Scordatevi l'amore, insomma: la caccia a un magnate è un vero e proprio lavoro, che richiede energia e soldi. Una delle prime regole da imparare è che per "cuccare" il pollo più ricco bisogna andare dove va lui, vivere dove vive lui, frequentare i suoi locali, negozi...Altro imperativo è quello che riguarda l'attitudine mentale. Insomma bisogna essere convinti di poter essere ricchi, altrimenti non si riuscirà mai a incontrare un miliardario, aggiunge Ginie Sayles. "Prima di convincere un potenziale partner bisogna convincere se stessi, fare le prove. Imparare a maneggiare oggetti lussuosi, entrare in un negozio superchic e provare abiti carissimi, gioielli da regina". Per abituarsi.

Senza limiti, senza scrupoli, in Usa la caccia ai miliardari è così diventata uan sorta di sport nazionale. O un fenomeno da baraccone. Un gioco, che può essere trasformato in un programma televisivo. In "Come sposare un miliardario", andato in onda sul canale Fox, le prede venivano nascoste nell'ombra ad ascoltare pregi e desideri delle aspiranti. Il programma prevedeva una versione univoca: la donna a caccia dell'uomo. Le concorrenti, tutte giovani, belle e povere, arrivavano sfilando prima in costume da bagno e poi in abito da sera, affrontavano test di buone maniere e d'intelligenza. Da dieci diventavano tre. Il miliardario, sempre nell'ombra, le ascoltava in silenzio e poi sceglieva la prediletta. Uno stacco pubblicitario, ed ecco in scena un giudice di pace pronto a unire la coppia in matrimonio.

Oggi poi i buoni partiti si trovano anche online. I neo-ricchi di Silicon Valley sono disponibili su un sito con tanto di foto e pedigree. Una vetrina cui tutti hanno accesso. Senza faticare. Perchè sposarsi un magnate è un diritto di tutte.

17.4.07


29.3.07

Se gli scienziati inglesi avessero chiesto alle donne italiane … si sarebbero risparmiati molto lavoro…


Quali uomini piacciono alle donne? Quelli che hanno il Dna "difettoso"

ROMA - Se è vero che la bellezza è negli occhi di chi guarda, spesso ad attirare sono le imperfezioni. Ora lo conferma anche la scienza: secondo i ricercatori dell'università di Newcastle, in Gran Bretagna, le donne sono attratte da uomini con "imperfezioni" nel Dna. In uno studio, pubblicato dalla rivista Heredity, dello stesso gruppo editoriale di Nature, gli scienziati britannici hanno trovato che il segreto della variabilità genetica della popolazione umana sta nel fatto che le donne preferiscono maschi con mutazioni del genoma che assicurano maggiore protezione da virus e batteri.

Quello della grande differenziazione genetica dell'uomo è un tema che spesso ricorre nel dibattito tra evoluzionisti e creazionisti, con i secondi che lo prendono a esempio di fallimento delle teorie di Darwin. Se infatti è vero che c'è una selezione di tipo sessuale, il fatto che le donne scelgano solo individui con geni ritenuti 'buoni' dovrebbe dar luogo a una diminuzione della varietà. Secondo i ricercatori inglesi, però, proprio questo tipo di selezione favorisce l'aumento delle individualità.

"Alcune mutazioni del genoma possono riguardare il cosiddetto 'kit di riparazione' del Dna - spiega Marion Petrie, che ha coordinato lo studio - gli individui che hanno il kit danneggiato hanno delle maggiori variazioni nel loro Dna, che non vengono riparate. Questo, che in genere è uno svantaggio, diventa positivo se riguarda la parte del genoma che regola la resistenza alle malattie, perché è alla base di una maggiore resistenza a virus e batteri".

Nel 2005 lo stesso gruppo ha dimostrato che gli uomini con una grande differenziazione genetica proprio nell'area della resistenza alle malattie mostrano anche una serie di caratteristiche fisiche che le donne trovano attraenti.

In definitiva secondo i ricercatori - che hanno usato modelli matematici per fare una mappa della diffusione dei geni nella popolazione - il meccanismo alla base della varietà genetica è il seguente: le donne scelgono individui che hanno geni 'buoni', ma l'effetto restrittivo sul materiale genetico viene ampiamente superato dalle mutazioni del Dna dei 'prescelti', che sono proprio quelli che hanno il 'kit di riparazione' difettoso.

22.3.07

COSA NE PENSATE?


20.3.07

Un esercito di aspiranti papà

Ecco chi potrebbe avere presto un erede

Tanta voglia di... paternità. Nel giorno dedicato alla festa di San Giuseppe abbiamo provato a immaginarci dei famosi quali futuri papà. E abbiamo chiesto ai lettori di Tgcom: quale vip avrà un erede per primo? Gigi Buffon, Flavio Briatore, Gigi D’Alessio, Bobo Vieri, Fabio Fulco, Costantino Vitagliano, Max Biaggi e Riccardo Scamarcio... La gara è aperta.
Gigi Buffon sposerà in estate la bella Alena Seredova? Pare che la coppia sia ad un passo dall’altare tanto che la modella sta diradando i suoi impegni professionali per dedicarsi sempre più al suo uomo. La Seredova non ha mai nascosto la sua voglia di diventare mamma. Chissà se il portierone della Nazionale stringerà presto tra le braccia un pargoletto.
Ma Buffon non è l’unico calciatore tra i papà(bili). Anche Bobo Vieri, felicemente accoppiato con la velina mora Melissa Satta, potrebbe riservarci delle sorprese. Anche se i due non hanno mai parlato di marmocchi, il 2007 potrebbe portare bene ai fidanzatini. E per onorare al meglio l’accoppiata velina-calciatore mancherebbe proprio un bell’erede.
Tra le coppie d’oro anche l’ex Miss Italia Cristina Chiabotto e Fabio Fulco. La showgirl, al timone di Scherzi a parte con Valeria Marini e Claudio Amendola, e l’attore si sono conosciuti due anni fa “ballando” in tv e da allora non si sono più lasciati. Giovani e belli non parlano ancora di nozze, ma nei loro progetti potrebbe esserci un pupino.
Altrettanto giovanissimi e belli, Costantino Vitagliano e Linda Santaguida sembrano avviati a un lungo futuro insieme. Lui non ha mai fatto mistero di volersi godere l’intimità familiare con la sua bella e il quadretto sarebbe ancor più perfetto con un frugoletto da coccolare.
E che dire di Max Biaggi con la sua Eleonora Pedron? L’ex Miss Italia ed ex meteorina, ora impegnata a pattinare sul ghiaccio in tv, ha più volte detto di avere tra i suoi sogni il matrimonio e i figli. Max scalda la moto e aspetta di portare sulla sella un erede.
Occhi verdi, sguardo fascinoso e capello scompigliato per il possibile figlioletto di Riccardo Scamarcio? Se la cicogna dovesse bussare in casa Scamarcio, l’attore che è fidanzato con Valeria Golino si candiderebbe a diventare il papà più corteggiato d’Italia.
Da poco è diventato nonno, papà lo è già per ben tre volte, ma non è detto che dalla nuova compagna non possano arrivare altri bambini. Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo hanno iniziato l’anno con una bella convivenza e magari ora le loro corde hanno voglia di intonare una dolce ninna nanna.
Tanta voglia di bebè in casa Briatore? Elisabetta Gregoraci porta al dito l’anello di fidanzamento che il manager della Renault le ha regalato a Natale. Le nozze sarebbero vicine e forse anche gli eredi. Chissà se entro l’anno la cicogna busserà alla loro porta…

19.3.07

Bolidi&pupe, passioni da vip

"Giro" nei garage dei paperoni

Bentley, Ferrari, Bmw, Porsche: il parco macchine dei vip è davvero d'eccezione e conferma il binomio donne e motori. D'altronde è risaputo: calciatori, attori e uomini di successo hanno al loro fianco donne bellissime e sotto il sedere fuoriserie da capogiro. Tra i più "esosi" ci sono gli assi del pallone. Nei garage, da Milanello alla Pinetina, passando per Trigoria, le utilitarie sono bandite.
Eccezione fatta per le "piccole glamour", vedi la graziosa e modaiola Mini o la Smart, le auto che si vedono parcheggiate nei ritiri di serie A sono tutte fuoriserie. E allora, grazie a un forum di Omniauto.it, "facciamoci un giro" nei parco macchine dei calciatori: iniziamo con il capitano della Roma, Francesco Totti al volante di una Ferrari 612 e a fianco la bella Ilary Blasi. Un altro alla guida del "cavallino" è il fuoriclasse dell'Inter: Zlatan Ibrahimovic. Per lui una fiammante Enzo Ferrari e una compagna bellissima, Helen, mamma di Maximilian il suo bimbo.
Roma, Inter, ma anche alla Juventus le macchine non sono certo da meno. Alex del Piero, insieme alla moglie Sonia Amoruso viaggia su un Porsche Cayenne Turbo. Un Cayenne anche per Filippo Inzaghi, single convinto che, per non farsi mancare nulla, ogni tanto l'alterna con un 996. E ancora. Un Aston Martin Vanquish per il capitano del Milan. Ma in casa Maldini le auto certo non mancano, dato che la moglie Adriana gira per Milano con un vistosissimo Cayenne bianco.
E Luis Figo già super invidiato per la sua bellissima moglie Helen Svedin, lo sarà ancora più per la sua auto, una Lincoln Aviator. E Andrea Pirlo? Non è da meno con le sue Bmw X3 e la Bentley Continental.
La Bentley, auto gettonatissima tra i vip, la guida anche Bobo Vieri, vittima di uno scippo proprio mentre si trovava sulla sua lussuosa berlina. Ma non solo il mondo del pallone. Al volante di una Bentley troviamo anche Lele Mora che secondo i ben informati, ne possiede addirittura due, poi Funari e anche Renato Zero. E nella lista dei "Bentleysti" non poteva mancare neppure Fabrizio Corona, protagonista, poco prima di finire in manette, di una scenata con i carabinieri che l'avevano fermato per guida pericolosa.
E allontanandoci dai garage dei calciatori le cose cambiano di poco: una Ferrari 575 Maranello per Stefano Ricucci, uno o forse addirittura due Cayenne per l'ex tronista Costantino e per il cantante Lucio Dalla. Sul parco macchine di Eros Ramazzotti restano dubbi: c'è chi parla di una Ferrari, ma potrebbero essere almeno due. E per finire Marco Tronchetti Provera che pare porti in giro la bella moglie Afef su una italianissima Maserati. Insomma dal pallone allo show-biz, passando per l'alta Finanza le cose non cambiano. Il binomio è sempre quello: donne e motori.